Trumpette e trumponi. E altri effetti collaterali di The Donald Bocciati i media che quando sono presi alla sprovvista hanno tendenza a scoprire l’acqua calda; bocciato Bersani che non ha capito che il suo modo di fare sinistra è finito per sempre; bocciati Grillo, Meloni, Santanché ecc. che dopo l'elezione di Trump hanno perso il senso della misura. Il Pagellone alla settimana politica di Lanfranco Pace. 12 NOV 2016
Dopo Trump, la solita sfiancante retorica apocalittica Dobbiamo per forza dire che dopo “x” (inserire a piacere un evento elettorale o l’ascesa/caduta di un leader) il mondo non sarà più lo stesso, che viviamo anni, mesi, giorni, secondi decisivi. In questo modo, abbiamo perso la sana abitudine della noia delle istituzioni. Alessandro Aresu 12 NOV 2016
L’Iran è il primo test per l’isolazionismo trumpiano Il dossier più teso è quello dell’accordo nucleare iraniano firmato da Obama, che ha garantito la fine delle sanzioni americane contro l’Iran in cambio di un congelamento per dieci anni del programma atomico. 12 NOV 2016
Il premio Oscar e i deplorevoli In una lettera a Vanity Fair Aaron Sorkin, il più famoso sceneggiatore di Hollywood, spiega inconsapevolmente il successo di Trump. Redazione 12 NOV 2016
Mi spiace, ma non capisco certo trumpismo. Rozza circolare elefantesca (che spero non avrà effetto) Il magna magna delle idee urlate e sbagliate non è scorrettezza politica. Che c’entriamo con la corsa nullista della destra trumpoide? 12 NOV 2016
American devolution Con la vittoria di Donald Trump si afferma un nuovo ordine, quello post liberale. Il testacoda ideologico dei manifestanti che gridano “Not my president” – di Mattia Ferraresi 12 NOV 2016
Il nuovo bipolarismo dopo Trump La salute del sistema democratico, la genesi delle leadership, le coordinate del bipartitismo, le lezioni per l’Italia e lo smarrimento della sinistra. Risposte possibili per orientarsi nel mondo della post verità. 12 NOV 2016
Popcorn La lamentosa retorica di Aaron Sorkin, sotto choc per la vittoria di Trump Lo sceneggiatore ha scritto alla ex moglie Julia e alla figlia Roxy, mandando copia della missiva a Vanity Fair. I giornali, i siti, le riviste di settore si domandano cosa cambierà con il nuovo presidente. Per esempio nei rapporti con la Cina, uno dei principali mercati hollywoodiani per quanto riguarda gli incassi. Mariarosa Mancuso 11 NOV 2016
Cosa vuole fare davvero Trump per l'Uomo dimenticato Politica economica à la Franklin Delano Roosevelt o à la Reagan? Così Trump chiarirà se tutela i forgotten men. Parla Amity Shlaes, presidente della Calvin Coolidge Presidential Foundation. Marco Valerio Lo Prete 11 NOV 2016
La tela internazionale di Merkel sembra scucirsi L’accordo sul socialista Steinmeier presidente che aveva già definito Trump un predicatore d’odio. Intervista a Jana Puglieri, analista del German Council on Foreign Relations. Daniel Mosseri 11 NOV 2016